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Parque del Buen Retiro: lo storico parco della capitale

Parque Del Buen Retiro - Madrid

Il Parque del Retiro o Parque del Buen Retiro, popolarmente noto come El Retiro, è un giardino storico e parco pubblico situato nella capitale spagnola. Considerata una delle principali attrazioni turistiche della città, ospita numerosi complessi architettonici, scultorei e paesaggistici dal XVII al XXI secolo.

Caratteristiche del Parque del Buen Retiro

Il nome del Parco si riferisce alla funzionalità dell’ex Sala Reale, una stanza annessa al Monastero de los Jerónimos, dove i reali si ritiravano per la meditazione spirituale e lo svago. Queste aeree si ampliarono nel 1561 per ordine di Filippo II e su di esse, durante il regno di Filippo IV (XVII secolo), si costruì il Real Sitio del Buen Retiro, un insieme di palazzi, foreste e giardini, che darebbe origine all’attuale parco. Con una superficie di 1.180.000 m² e un perimetro di 4,5 km, il Parco è protetto come bene di interesse culturale. Amministrativamente, appartiene al quartiere del Retiro, dal nome del Parco. Al suo interno vi sono più di 19.000 alberi, rappresentativi di 167 specie.

Le origini del Parque del Buen Retiro

L’origine dei giardini iniziò nel 1629, quando Gaspar de Guzmán y Pimentel, duca-conte di Olivares, propose a Filippo IV di espandere la Sala Reale. La costruzione del nuovo palazzo iniziò l’anno successivo e durò per un decennio. Nell’impazienza di Olivares di compiacere Felipe IV, i lavori iniziarono velocemente e senza un piano unitario. Già in principio, il Parco si concepì come residenza di svago per i reali. Si chiamò, infatti, Parque del Buen Retiro per espressa volontà del sovrano. Sebbene la sua posizione periferica rispetto al centro di Madrid, divenne uno dei principali centri di potere fino al XVIII secolo.

Parque Del Buen Retiro Di Madrid
Fonte: Wikimedia Commons

Dopo l’incendio del Real Alcázar nel 1734 e durante i lavori del nuovo Palazzo Reale, il Buen Retiro divenne la sede degli organi di governo e residenza ufficiale dei re. Felipe V, primo Borbone a regnare in Spagna, volle adattarlo al gusto della nuova dinastia e ne affidò la ristrutturazione ad architetti francesi. Con l’arrivo al trono di Carlo III nel 1716, il Parco acquisì un nuovo slancio. Gli interventi del monarca erano di carattere illuminato o scientifico. Da qui, ad esempio, la costruzione dell’Osservatorio Astronomico Reale, che mirava a fornire a Madrid un’area dedicata allo studio delle scienze naturali. Spinto dallo stesso spirito illuminato, nel 1767 Carlo III autorizzò l’accesso del pubblico al Parque del Buen Retiro. Il tutto, però, a condizione che si osservassero determinate regole di abbigliamento.

L’Ottocento e il Novecento

Durante la Guerra di Indipendenza spagnola (1808 – 1814) il Parco fu utilizzato come quartier generale delle truppe napoleoniche, le quali causarono notevoli danni sia al palazzo che ai giardini. Dopo la Rivoluzione del 1868, il Buen Retiro divenne proprietà comunale e fu dichiarato parco pubblico. Con la municipalizzazione iniziò una fase di costruzione molto intensa, che durò fino al secondo terzo del XX secolo. Degna di nota una serie di porte (il Parco conta oggi diciassette ingressi) e fontane monumentali. Nel XX secolo proseguirono i lavori di sistemazione iniziati nel secolo precedente. Inoltre, venne costruito un nuovo molo nell’Estanque Grande (Grande Stagno).

Da non perdere

La Rosaleda (il roseto): con una pianta ellittica e ispirata ai roseti dei parchi europei, la Rosaleda conta oggi oltre 350 specie diverse di rose. Per la sua realizzazione, in principio, furono importati 12.000 cespugli.
Il Palacio de Cristal (palazzo di vetro): è una struttura in metallo e cristallo, costruita in stile vittoriano. Attualmente, ospita esposizioni di arte contemporanea.
La Fuente del Ángel Caído (la fontana dell’Angelo Caduto): ispirata al Paradiso perduto di John Milton, rappresenta Lucifero nel momento della caduta dal Cielo.
Il Monumento ad Alfonso XII: di gran richiamo per i turisti e per gli stessi abitanti di Madrid, i quali si riuniscono ai piedi del monumento.

E ancora…

Caprichos (capricci, sfizi, stravaganze): un capricho è un elemento paesaggistico e ricreativo, solitamente a tema, in cui si ricrea una vicenda fantasiosa o storica, attraverso modelli architettonici unici e dispositivi meccanici. Tra questi, oggi, si trovano la Fuente Egipcia, la Casa de Fieras, la Casita del Pescador, la Montaña Artificial, la Casa de Vacas, la Casa del Contrabandista, el Castillete Medieval.
Estanque Grande (Grande Stagno): la sua progettazione risale al 1634. Sebbene tecnicamente fosse concepito come un grande serbatoio, sviluppò una funzione ricreativa di prim’ordine. Non soltanto vi si praticavano la navigazione ricreativa e la pesca, ma fu anche scenario di naumachie e spettacoli teatrali. Oggi, conta una superficie di 37.240 m² e un volume d’acqua di 55.150 m³. Sulle sue sponde si trovano il Monumento ad Alfonso XII e la Fuente Egipcia.

Parque del Buen Retiro: lo storico parco della capitale ultima modifica: 2021-07-08T09:00:00+02:00 da Rossana Rosa Di Grazia

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