La pittura di Guido Reni sarà celebrata in una grande mostra al Museo Nacional del Prado. Dal 28 marzo al 9 luglio, le sale del museo di Madrid ospiteranno 96 opere del maestro italiano, provenienti da 40 musei e collezioni di tutto il mondo. Il maggior numero di tele arriverà dall’Italia. Per l’esattezza, saranno ben 22 dipinti dell’artista, soprannominato “il divino” per il suo grande talento nel rappresentare il soprannaturale.
Le tele italiane
Tra le opere di Guido Reni conservate in Italia, le Gallerie Nazionali di Arte antica di Roma offriranno la “Salomè con la testa del Battista” e la “Maddalena penitente”. I due dipinti rinsaldano la fruttuosa collaborazione con il Prado, dopo la mostra che si è appena conclusa sugli affreschi della Cappella Herrera e quella su Urbano VIII e i Barberini, in arrivo dal 18 marzo.
I Musei Civici di Pesaro (Palazzo Mosca) presteranno la “Caduta dei Giganti”; la chiesa di San Martino a Siena la “Circoncisione”. “Visto l’intreccio tra arte italiana e spagnola, specialmente trattandosi del ‘600, è inevitabile collaborare e per noi lavorare con il Prado. E’ un’occasione per crescere – ha detto la direttrice delle Gallerie Flaminia Gennari Santori – Reni è un artista che ha avuto una straordinaria fortuna nell’800 ma che oggi il grande pubblico forse non conosce. Quello che questa mostra si propone è anche di uscire dalla ‘gabbia’ di Caravaggio di cui siamo tutti un po’ prigionieri”.
Una “primavera” dell’arte barocca
Guido Reni (Bologna 1575 – 1642), figlio di Daniele, musico bolognese, non considerò mai la sua straordinaria vena artistica un dono innato, quanto piuttosto il frutto di uno sforzo immane e costante nella ricerca della bellezza.
Nella straordinaria mostra del Prado, realizzata in collaborazione con lo Städel Museum di Francoforte e curata dal direttore del dipartimento di Pittura italiana e francese del Prado, David Garcia Cueto, il pubblico madrileno avrà l’occasione di ammirare alcune fra le opere più belle del pittore emiliano. La mostra sarà una vera “primavera d’arte barocca”. Accanto all’enorme contributo offerto da Reni al Barocco europeo, sarà infatti possibile ammirare dipinti di altri illustri protagonisti della pittura del Cinquecento e del Seicento. Da Caravaggio ad Annibale Carracci, fino allo spagnolo Francisco Zurbaràn.
I capolavori esteri
Le grandi tele di Guido Reni saranno le protagoniste della mostra, divisa in quattro filoni tematici: la vita, la bellezza, Il dialogo con la scultura, Il collezionismo e l’influenza nella Spagna del Siglo de Oro. Uno spazio di oltre 900 metri quadrati ospiterà anche le opere provenienti da altri paesi. Tra queste, il “Trionfo di Giobbe” custodito nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi, “l’Immacolata Concezione” del Metropolitan Museum of Art di New York, la “Cleopatra” della Royal Collection di Londra, “L’unione del disegno del colore” del Louvre di Parigi, l’inedito “Bacco e Arianna” da una collezione privata svizzera e la “Predica di San Giovanni Battista” di proprietà delle Madri agostiniane in Salamanca.
A questi prestiti straordinari si affiancheranno i tesori del Prado, molti dei quali restaurati di recente, come il famoso “San Sebastiano”, per la prima volta visibile “senza censura”, e il capolavoro “Atalanta e Ippomene”, che per la prima volta sarà esposto accanto alla versione di Capodimonte.
Occasione di studio e confronto
La mostra dedicata a Guido Reni offrirà anche occasioni di studio e confronto. Nel mese di maggio, un ciclo di conferenze analizzerà l’arte di Reni da diverse prospettive, fino al grande convegno internazionale dal titolo “Guido Reni: nuevas investigaciones”, che si svolgerà al Prado il 15 e il 16 giugno. Si tratta, senza dubbio, di un’occasione unica per gli studiosi e gli estimatori dell’arte, soprattutto quella barocca.
(Foto: Museo Nacional del Prado, Pagina Facebook/ Guido Reni pittore, Facebook)
