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La lingua spagnola: la sua storia e le curiosità

La lingua spagnola - Un Libro Di Grammatica Spagnola

La lingua spagnola, come tante lingue nel mondo, ha una giornata ad essa dedicata. Tale data cade ogni 23 aprile, in onore di Miguel de Cervantes Saavedra, in quanto egli contribuì alla diffusione della lingua spagnola con il suo capolavoro El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, più comunemente noto come Don Chisciotte, pubblicato nel 1605.

L’importanza della Giornata della Lingua Spagnola

Inizialmente, questa giornata si celebrava il 12 ottobre, il giorno in cui Cristoforo Colombo scoprì le Americhe. Successivamente la data fu spostata al 23 aprile, giorno in cui morì Cervantes, appunto (1616). In Spagna la tradizione iniziò a Valencia, per poi estendersi in tutto il paese e nei territori ispanofoni. La lingua spagnola è la più parlata tra quelle romanze. Con 400 milioni di parlanti nativi, lo spagnolo è l’idioma ufficiale di 21 Paesi e la terza più parlata nel mondo (dopo l’inglese e il cinese mandarino).

La lingua spagnola nel mondo

Come afferma Gabriel García Márquez, scrittore e giornalista colombiano e Premio Nobel per la Letteratura, le caratteristiche della lingua spagnola sono la vitalità, la dinamica creativa, la rapidità e la forza di espansione. Gli spagnoli sono soliti chiamare la loro lingua Español quando questa viene citata insieme a quelle di altri stati. Si usa il termine ‘castigliano’ soprattutto per mettere in evidenza che si tratta della lingua originaria della Castiglia e non di altre regioni della Spagna, come Catalogna, Comunità Valenziana, Isole Baleari, Paesi Baschi, Navarra e Galizia, che invece riconoscono politicamente altri idiomi. Il termine ‘castigliano’ è diffuso anche in alcuni contesti estranei alla Spagna. Per esempio, in Argentina castellano è il termine utilizzato per indicare la lingua nazionale. La R.A.E. (Real Academia de la Lengua) ritiene sinonimi i termini ‘spagnolo’ e ‘castigliano’.

Origine e sviluppo della lingua spagnola

Ma cerchiamo di dare forma e parole agli albori di questo affascinante idioma. Quando nel 218 a.C. i romani giunsero nella penisola iberica, trovarono una lingua che oggi corrisponde al basco (chiaramente non di origini latine). Parole di origine preromana, quali barro, cerveza, salmón, conejo, perro, balsa (fango, birra, salmone, coniglio, cane, zattera) esistono tutt’oggi in Spagna. Mentre i romani conquistavano la penisola iberica, il latino si diffuse in tutto il territorio, donando quell’unità linguistica che prima d’allora era sconosciuta. In questa azione unificante vennero in aiuto il cristianesimo e l’opera di evangelizzazione.

La lingua spagnola - La Prima Pagina Del Libro Don Chisciotte Della Mancia Capolavoro Della Letteratura Spagnola
La prima pagina del libro Don Chisciotte della Mancia, capolavoro della letteratura spagnola. Foto: MikeVromsky, istockphoto.

Nell’anno 711, quasi senza resistenza, gli arabi occuparono praticamente l’intera penisola e la abitarono per otto secoli, fino al 1492, regalando alla lingua spagnola molte parole (generalmente tutte quelle che terminano in –í e quelle che iniziano con al-) nei settori di agricoltura, giardinaggio, guerra, costruzioni e utensili, algebra. Il 1492 fu un grande anno per la Spagna. Dopo l’opera di Reconquista, terminata a Granada, e la conseguente espulsione degli arabi, i Re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona espulsero anche gli ebrei. Ancora nel 1492, Nebrija, grande umanista spagnolo, pubblicò la sua Grammatica Castigliana. Il prestigio della Castiglia e il suo potere politico-economico portarono, di conseguenza, a uno sviluppo in cui la lingua castigliana fungeva da veicolo; verrà, infatti, ribattezzata lingua spagnola.

Rinascimento e Illuminismo nella lingua spagnola

Nel periodo rinascimentale il contatto tra Spagna e Italia fu molto intenso. Non solo la Sicilia e Napoli appartenevano alla Spagna, ma città come Roma e Bologna erano importanti centri culturali dove gli umanisti spagnoli andavano a formarsi. La letteratura italiana e quella latina vennero imitate; fu in quel momento che lo spagnolo fu influenzato dalla lingua italiana. Parole come cortesano, novela, carnaval, terremoto, capricho, grotesco, galería, fantasía, asalto, emboscada (cortigiano, romanzo, carnevale, terremoto, capriccio, grottesco, galleria, fantasia, assalto, agguato), che ancora oggi troviamo nello spagnolo, ne sono la prova.

spagnoli e italiani - bandiere
Bandiere Italia e Spagna. Foto: studiocasper istockphoto


La forza dell’Illuminismo e la presenza dei Borbone sul trono di Spagna costituirono le cause di un’invasione della cultura francese sulla lingua spagnola. Molti gallicismi risalgono, infatti, a quel periodo, parallelamente all’introduzione degli anglicismi, a sfavore degli italianismi. In seguito, i movimenti letterari del romanticismo e del realismo contribuirono in modo definitivo alla creazione di quella che è la lingua spagnola attuale. La lingua inglese iniziò a esercitare un’influenza prepotente, soprattutto nel mondo sportivo. Parole quali club, golf, fútbol, gol, corner ne sono la testimonianza.

Lo spagnolo oggi

Nuovi fattori intervennero nella configurazione dello spagnolo corrente, come l’estensione della cultura e dell’insegnamento alle classi più svantaggiate, l’aumento della produzione editoriale e giornalistica, la massiccia presenza di radio, televisione e computer. Tutto ciò esercitò un’azione unificatrice del linguaggio. L’ultima edizione del Diccionario de la Real Academia si sforza di incorporare i termini più frequenti nel mondo dei media. Oggigiorno, la lingua spagnola è parlata in quasi tutta la penisola iberica, negli Stati Uniti sudoccidentali, in tutto il Messico, in tutto il Centroamerica e Sudamerica (ad eccezione del Brasile e della Guyana) ed appartiene anche ad un gruppo minoritario delle Filippine. Gli spagnoli parlano una varietà di linguaggio comune in cui tutti si capiscono. Effettivamente, nonostante le differenze regionali e continentali, lo spagnolo è caratterizzato da un’unità linguistica che permette una comunicazione efficace e fluente tra tutti gli ispanofoni.

Curiosità

A differenza della lingua italiana, che parte e si sviluppa da un ambiente ‘alto’ ed erudito, quella spagnola si origina dal basso. Di fatto, la parlata del re di Spagna Felipe VI e quella dell’intera comunità spagnola coincidono. Tra lo spagnolo europeo e lo spagnolo delle Americhe esiste un oceano di caratteristiche grammaticali che, negli anni, sono diventate sempre più note. Il seseo, ad esempio, è un fenomeno linguistico che consiste nell’uso della /s/ a discapito del fonema /θ/ (la famosa ‘lingua in mezzo ai denti’ spagnola). Originatosi in Andalusia, il seseo si è poi propagato nelle varietà di spagnolo latino-americane, che ne fanno ampio uso. Un altro cambio fonetico è il yeísmo, che consiste nel pronunciare allo stesso modo la /y/ e il digramma /ll/ (/ʎ/). Un chiaro esempio di ciò si può riscontrare proprio nella parola castellano.

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Una delle frasi più celebri di Cervantes recita: “Colui che legge molto e si muove molto, vede molto e conosce molto”. Gli insegnanti, si sa, guardano verso il futuro della cultura, esortando così i giovani a leggere. Tanto gli insegnanti di italiano quanto quelli di spagnolo contribuiscono alla diffusione della cultura latina. Se sei curioso di conoscere insegnanti di lingua italiana che siano in grado di insegnare con passione, clicca QUI. Infatti, la community di italiani.it impartisce corsi online di italiano.
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La lingua spagnola: la sua storia e le curiosità ultima modifica: 2021-07-28T09:00:00+02:00 da Rossana Rosa Di Grazia

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Julieta B. Mollo

😊

Molto interessante!

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